CARAIBI - Area di navigazione

MARTINICA

Si viene subito colpiti dalla bellezza dell'isola; rigogliosa e assolata, sembra una serra a cielo aperto. Ma è anche la base ideale per riempire adeguatamente la cambusa, perchè nei prossimi giorni far la spesa sarà piuttosto difficile. Lasciata Fort De France, circa a 26 miglia a Sud si trova la baia di Rodney e, nei pressi, il parco naturale dell'isola di Pidgeon dal cui antico forte si gode una magnifica vista. Poco più a Sud la spettacolare baia Marigot e gli echi della musica reggae proveniente dalla vicina Castries, una delle capitali Rasta del Caribe.

SAINT VINCENT
Sostenuti dall'aliseo si coprono in breve tempo le 30 miglia di mare che conducono a Saint Vincent. Dopo poco appare la splendida baia di Cumberland, circondata da imponenti bananeti. Ci si può fermare per la notte o proseguire verso la baia di Wallilabon per l'acqua e le pratiche doganali. Un tempo gli abitanti dell'isola erano feroci cannibali; oggi con lo stesso spirito praticano il commercio.

SANTA LUCIA
Palme da cocco, bananeti, orchidee selvatiche, buganvillae, ci accolgono al nostro arrivo, e sono il preludio agli imponenti Pitons, i due vulcani spenti che svettano al centro dell'isola. La rada prospicente fa parte di un parco marino: d'obbligo un'immersione, oppure un bagno nelle tiepide acque termali delle cascate Diamonds poco

BEQUIA
Siamo ormai nelle Grenadines. Bequia è l'isola dei balenieri e dei maestri d'ascia. Pare che alcuni indigeni pratichino ancora la baleneria (di frodo) con l'arpione. Un approdo delizioso è il villaggio di Port Elizabeth, ex covo di pirati, dove si trova il famoso locale Whale Boner, il cui bancone è stato ricavato dalla mascella di una balena. Il posto giusto per gustare un rum o una pina colada, aspettandosi che da un momento all'altro entri Long John Silver in persona, con tanto di gamba di legno e pappagallo sul braccio. Mustique.

MUSTIQUE
Occorrono poco più di un paio d'ore di navigazione per raggiungere quest'isoletta molto "in" nelle cui acque, presso il Montezuma Shoal, si trovano parecchi relitti. Per gli amanti delle immersioni un posto davvero unico: tartarughe, squali, razze, sono oggi gli inquilini privilegiati dei natanti sommersi.

MAYERAU
Una baia incantevole, acque limpide, floride palme, simpatici localini. Mayereau offre "solo" questo. E' proprio il caso di fermarsi e concedersi una notte di vita caraibica a ritmo di salsa e reggae.

TOBAGO CAYS
Isole e isolotti compongono un intricato e sorprendente mosaico. La navigazione si fa più accorta ma ne vale la pena, perchè la nostra meta è uno degli ormeggi più belli del mondo: fra tre splendide isolette dalle spiagge candide, acque cristalline, palme maestose e, poco oltre, un'imponente barriera corallina ricchissima di pesci multicolori dal nome azzeccatissimo, World's End Reef. Se il paradiso esiste non può essere molto diverso da qui. Il posto merita almeno tre giorni di sosta per bagni, immersioni, ozio, drink e scorpacciate di aragosta.

PETIT SAINT VINCENT

Il nostro viaggio volge al termine. Per tentare di consolarci concediamoci un ultimo bagno nella vicina isola di Palm, un vero gioiello, e un ultimo romantico ballo accompagnati dalle steel band. L'ingresso nella baia di Clifton a Union ci risveglia definitivamente dal sogno. E' il momento di ritornare e recuperare la memoria. Ma la visione dall'aereo che ci riconduce alla Martinica ci regala un'improvvisa, intensa, emozione.