CIBI NO
Vediamo quali sono gli alimenti che dovrebbero essere evitati da chi tende a soffrire il mal di mare. Vanno banditi quelli che favoriscono la iperacidità gastrica, fritti al primo posto: le fibre a temperature molto elevate determinano processi di carbonizzazione che richiedono tempi di digestione molto lunghi. Da evitare anche i piatti a base di grassi animali (eccettuato il pesce), e naturalmente il burro, la panna e la pancetta. Sconsigliati anche gli alimenti dolci. Va limitato il consumo di salumi, fatta eccezione per il prosciutto crudo (meglio togliere il grasso), i formaggi specie se freschi e ricchi di materie grasse (il parmigiano e il grana sono invece consigliati). No anche al latte, soprattutto in abbinamento al caffè, tra i principali responsabili del senso di nausea. Evitare di mangiare agrumi a stomaco vuoto.
Spesso la sequenza di ingerimento si rivela molto più importante della loro composizione; per fare un esempio, a stomaco pieno un'arancia è meno dannosa. Non bisogna abusare degli alcolici, ricordando che è sconsigliato in particolar modo il vino bianco secco (guarda caso proprio il più amato d'estate!) e i superalcolici, specie i distillati di uva (grappa, acquavite, brandy e cognac). Dimentichiamo il menu alimentare tipico italiano: ovvero cappuccino e cornetto, panini a mezzogiorno e ricca cena alla sera . Evitiamo di bere molti liquidi, acqua inclusa; specialmente se a stomaco vuoto, può contribuire a creare senso di nausea. Viceversa, dopo aver eventualmente vomitato, occorre assumere liquidi per controbilanciare la disidratazione, bevendo a piccoli sorsi.

CIBI SI
Premettendo che la regola è il "poco e spesso" (a stomaco vuoto non si dovrebbe mai rimanere), sempre meglio un piatto caldo di un panino. Gli alimenti consigliati sono: pasta, pane, verdure, pesce, riso, legumi, ma soprattutto ideali sono le patate. Gli alimenti salati, che sviluppano una reazione basica, sono un vero toccasana: ecco spiegato il motivo della sarda sotto sale che i marinai di un tempo usavano come rimedio per il mal di mare. Determinante è anche il sistema di cottura dei cibi.
Un piatto di patate fritte, per esempio, vanifica gli effetti benefici del tubero. Lo stesso vale per i sughi di pasta e riso, che dovranno essere quanto più leggeri possibile: un goccio d'olio crudo e una grattata di parmigiano restano sempre la soluzione migliore.
La cottura al cartoccio, semplicissima e adatta anche alle condizioni di mare formato (basta incartare con della pellicola di alluminio l'alimento e infilarlo nel forno basculante) è a mio avviso geniale. Ottimo anche l'escamotage della pasta cotta con il sistema del risotto: permette di conservare un'elevata quantità di amido. Le bevande gassate, che vanno ingerite a stomaco pieno, diminuiscono il tasso di acidità. Se proprio non si vuole rinunciare al vino, quello rosso è il più indicato: sviluppa meno acidità del bianco ed è più ricco di tannino. Per lo stesso motivo, può essere di valido aiuto una radice di liquirizia da succhiare...